Contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Contrasto a bullismo e cyberbullismo al Liceo Stefanini

Questa pagina contiene il collegamento ad una cartella condivisa, gestita dalla referente per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo prof.ssa Monica Ceolin, all'interno della quale è presente la normativa sul bullismo e il cyberbullismo, materiale informativo e utile per implementare l’azione di sensibilizzazione e di contrasto nel Liceo Stefanini di Venezia Mestre.

 

Il bullismo

Il termine “bullismo”, estrapolato dall’inglese “bullying”, significa letteralmente “intimorire”. Viene definito come un'azione intenzionale, fisica o psicologica, attuata in modo ripetuto nel tempo e caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la subisce, al fine di arrecare danno alla vittima. Il bullismo dunque non è né uno scherzo né un litigio. Dagli studi sul fenomeno e secondo la definizione fornita da Olweus si evince che “un individuo è oggetto di azioni di bullismo, quando è prevaricato o vittimizzato o esposto ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da uno o più compagni”. Il bullismo è un fenomeno che riguarda indistintamente ragazzi e ragazze. Il bullismo al femminile - detto anche bullismo “rosa” - sembra essere sempre più in espansione: le ragazze tuttavia agiscono attraverso un canale che spesso non coinvolge il corpo, ma si attua attraverso una violenza “psicologica”, che colpisce quindi l’area emozionale, interiore, toccando i punti deboli della vittima, ridicolizzandoli e deridendoli. Le ragazze, specie in età adolescenziale, sembrano più evolute e mature soprattutto a livello emotivo e quindi più a conoscenza delle implicazioni psichiche e delle fragilità su cui si può far perno. Tali modalità sono meno visibili e pertanto più subdole e meno facili da individuare.

 

Il cyberbullismo

Il termine cyberbullismo venne coniato dal canadese Bill Belsey nel 2005 che lo definì un «uso di informazioni e comunicazioni tecnologiche a sostegno di un comportamento intenzionalmente ripetitivo ed ostile di un individuo o di un gruppo di individui che intende danneggiare uno o più soggetti.» Il cyberbullismo consiste, effettivamente, in un atto aggressivo, intenzionale, condotto da un individuo o un gruppo di individui attraverso varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima che non può difendersi. Si esplica attraverso atti di vessazione, umiliazione, molestia, diffamazione, azioni aggressive indirette effettuate tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica istantanea, i social network, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web. Il cyberbullo può agire, ad esempio, pubblicando foto, video o informazioni private della vittima, spargendo maldicenze attraverso sms/MMS con il cellulare o con la posta elettronica, oppure mettendo in atto minacce ripetute (dirette alla vittima) tramite il cellulare o gli strumenti elettronici. In generale diversi autori affermano che, rispetto al bullismo tradizionale, le ragazze sembrano essere maggiormente coinvolte, sia nel ruolo di vittima che di bullo. Tuttavia non esistono differenze significative rispetto alla variabile di genere, e i dati a disposizione sembrano inconsistenti, a causa di diverse scelte metodologiche adottate dei ricercatori, come definizioni teoriche di riferimento, e tipologie di cyberbullismo considerate, oltre ai cambiamenti relativi alle nuove tecnologie, come l'uso sempre più diffuso dei social network, specie da parte delle ragazze. Da recenti studi si nota come alcune delle vittime di cyberbullismo, quando l'aggressione avviene sui social network, abbiano iniziato a proteggersi dalle insidie del mondo tecnologico attuando diversi metodi come quello di modificare la password d'accesso ai propri account, utilizzando codici alfanumerici e bloccando direttamente l'aggressore dopo aver contattato l'amministratore del sito e aver segnalato l'episodio. Questo dimostra come l'evoluzione tecnologica contribuisca a modificare il fenomeno, sia nei suoi aspetti negativi che positivi.

 

Video

 

Risorse

- Collegamento diretto alla cartella online condivisa

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