Il cortometraggio "Io, e il pagliaccio"


Il cortometraggio "Io, e il pagliaccio"

"Io, e il pagliaccio" è un cortometraggio realizzato da studenti del Liceo Stefanini di Venezia-Mestre in occasione del "Concorso Nazionale Cortometraggio Pirandelliano 2017" organizzato dal Centro Nazionale Studi Pirandelliani.

L'ideazione, la progettazione e la realizzazione del cortometraggio sono stati realizzati da studenti della 3EA ed alcuni studenti della 4EA e 4PB della dell'anno scolastico 2016-2017 coordinati dai docenti prof.ssa Silvia Rizzo e prof. Roberto Tinelli.

Il corto è ispirato alla commedia "La patente" scritta da Luigi Pirandello nel 1917 con il titolo "A patenti", destinata alla rappresentazione teatrale in lingua siciliana per l'attore Angelo Musco che la recitò per la prima volta il 23 marzo 1918 al teatro Alfieri di Torino e successivamente il 19 febbraio 1919 al teatro Argentina di Roma.

"Io, e il pagliaccio" richiama alcuni temi cari a Pirandello come gli intrecci relazionali fra gli uomini, resi alterati, inquinati dai pregiudizi e dai preconcetti e soprattutto dalle proiezioni che vengono applicate sui soggetti bersaglio in base alle apparenze, alle esteriorità, ai giudizi superficiali e di convenienza. L'uomo per sopravvivere è costretto a crearsi delle apparenze, sia su se stesso sia sugli altri, in parte per deresponsabilizzarsi, per tranquillizzarsi e per esorcizzare i misteri della vita, della morte e dell'uomo. L'etichetta, la maschera, il ruolo plasmati dagli altri sono talmente penetranti da risultare incancellabili e talvolta pure inalterabili. Una delle tragedie dell'uomo è proprio quella di doversi aggrappare, per sopravvivere, proprio a queste maschere fino al punto da immedesimarsi completamente in esse, da restarne assorbito fino alla scarnificazione della propria personalità.