Rispetta il tuo amore: studentesse in cattedra

Relazioni sane o malate? Quali sono i segnali per distinguere in che paradiso si è piovuti o in che brutta storia ci si è cacciati? Il progetto del Soroptimist “Love il respect – Respect your love. The teen dating violence”, che mirava ad educare i più giovani a costruire relazioni affettive sane, si è concluso lunedì 3 novembre con un incontro aperto alla cittadinanza, di cui i protagonisti sono stati i nostri studenti.
Dopo un percorso compiuto dalle classi 5AE e 5ASP, infatti, con la psicologa Laura Castellani, due nostre studentesse, Alessia Friso e Filippa Corrà, hanno raccontato quali sono state le loro reazioni emotive agli incontri vissuti a scuola. Niente era scontato: nei lavori di gruppo, hanno confidato, i compagni avevano anche posizioni diverse: alcuni credevano infatti che alcuni comportamenti messi in atto dai loro coetanei fossero normali, o addirittura capaci di alimentare la relazione affettiva; solo in seguito hanno capito la loro tossicità.
Anche il pubblico – composto da altri studenti, dai genitori degli alunni, da membri del Soroptimist, da nostri docenti – ha partecipato alla discussione, stimolata da una delle attività proposte in classe: depositare dei bigliettini contenenti la descrizione di alcuni comportamenti dalla parte giusta: relazione sana o tossica. Le nostre studentesse hanno spiegato i perché delle scelte, a volte non immediatamente evidenti.
L’evento era stato inserito dal Comune di Venezia nel calendario del Novembre Donna. Hanno introdotto i lavori Paola Bonetti, presidente della Fondazione Casa dell’Ospitalità, che ha accolto nei suoi locali la serata; Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale; Maristella Cerato, presidente del Club Soroptimist international Venezia Mestre; la dirigente del Liceo Stefanini Mirella Topazio; la psicologa e psicoterapeuta Laura Castellani. Ha coordinato i lavori Anna Maria Miraglia, anche lei socia del Club.
Continuare iniziative del genere? Il dibattito che si è aperto ne ha sottolineato la necessità.

