Racconto biennio 2025

Mio nonno ha il Venezuela nell'anima

di Elena Rossi

 Elena Rossi

Mio nonno è nato nel ‘46, dopo poco meno di un anno dalla fine “ufficiale” della guerra, in un'Italia distrutta e dal futuro incerto.

Quando compie 6 anni, lui, sua madre e la mia prozia partono in nave per raggiungere il mio bisnonno, suo padre, andato in cerca di un lavoro in un altro continente, quello americano.

Il Venezuela è parte di mio nonno tanto quanto l'Italia: i suoi occhi blu si illuminano ogni volta che ne parla.

Lui è un uomo di poche parole, ma dai concetti concisi: quando racconta non lascia nulla al caso. Perciò, dopo un bicchiere di vino, cominciano le storie: il ristorante dei suoi genitori, i racconti di suo padre, gli abitanti del posto e i serpenti, tanti serpenti.

Ma a mio nonno non piace raccontarsi: a lui piacciono i fatti, e i suoi argomenti preferiti sono i viaggi e le persone che incontra.

Della scuola racconta poco o nulla: è come se fosse nato grande, con la saggezza già dentro, e fa sembrare che quegli anni non li abbia mai vissuti.

A 16 anni però, torna in Italia, a Motta di Livenza, dove pochi anni dopo inizia il servizio militare: lo studente di economia si ritrova a fare l'infermiere e a vaccinare soldati impauriti grossi il doppio di lui. Da lì in poi nasceranno i racconti dell'orrore sulle ronde notturne.

Ma, come sempre, mio nonno sorvola.

La sua vita sembra quasi una maratona. E' impossibile tenerlo fermo, come se fosse guidato da un'onda che non smette mai di avanzare. Dopo il servizio militare arriva il lavoro: prima è postino, poi operaio; per un po' fa il pendolare da Venezia a Milano, quando esisteva ancora la tratta tra i due aeroporti, per lavorare alla Mondadori; a un certo punto si ritrova in una ditta che produce occhiali...

In un momento non ben preciso in mezzo a questi eventi, conosce mia nonna. Nonno e nonna hanno 4 anni di differenza, come me e mio fratello; nonostante mio nonno sia il più vecchio, è quello che è invecchiato meglio. Conoscendo nonna, nonno trova finalmente qualcuno con cui condividere la sua passione: i viaggi.

Insieme girano il mondo: l'unico continente che non hanno ancora visitato è l'Oceania. Russia, Francia, Pakistan,Iran, Cile, Congo, Grecia, Argentina... Troppi paesi per contarli tutti. Poi finalmente il viaggio più agognato: il ritorno in Venezuela. Nonno il Venezuela se lo è portato dentro per tutto il tempo, conversando in spagnolo, la sua lingua d'infanzia, in ogni possibile occasione; ancora oggi è sempre alla ricerca di turisti che parlano spagnolo.

Dunque nonno torna dopo tanto tempo nella sua “casa nel corazon”, e questa volta con lui c'è mia nonna. Il ristorante dei suoi genitori non c'è più: è stato sostituito da un negozio di fast fashion, ma l'edificio all'angolo della strada rimane, e con esso i ricordi. Ricordi che mio nonno non dimenticherà mai. Non potrebbe mai dimenticare il Venezuela. Per lui sarebbe come dimenticare un pezzo della sua anima.