Racconto biennio

La grande rivincita

di Emanuele Agata (1AL)

Emanuele Agata

La mamma di Marty, inconsapevole di tutto, aveva rimproverato suo figlio dicendogli di non prendersela perché si trattava di un gioco. Il ragazzo però non era d’accordo e parlò con i suoi di quello che era successo. 

Marty era un ragazzo italiano di diciotto anni; era alto, biondo e con gli occhi azzurri. Nutriva un forte interesse, ossia quello della pallavolo, lo sport che praticava da circa sette anni; era il capitano della sua squadra ed era molto rispettato da tutti. 

Mancavano poche settimane all’inizio del torneo internazionale “Il Battitore d’Oro” e Marty voleva a tutti i costi vincere la nota competizione. 

In vista del torneo erano state organizzate diverse partite amichevoli e fu proprio durante l’allenamento in preparazione ad una di queste che arrivò un nuovo giocatore nella squadra. Il mister lo presentò: si chiamava Victor, aveva anche lui diciotto anni ed era alto e molto muscoloso. A Marty più che un giocatore di pallavolo pareva un pugile… 

Durante gli allenamenti Victor faceva diversi errori; ciò nonostante, alla sua prima partita nel torneo totalizzò una quantità straordinaria di punti che fecero vincere la squadra di Marty. Questo non fu un caso isolato, Victor infatti disputò nella stessa maniera le successive tre partite. 

Il torneo era iniziato il 14 febbraio e la squadra di Marty arrivò facilmente in semifinale. 

Qualcosa però stava cambiando, infatti Marty perse la fiducia in se stesso perché i tifosi iniziavano a sostenere di più Victor dandogli maggior importanza. 

Durante la semifinale il capitano disputò la sua peggior prestazione, tanto che ad un certo punto venne sostituito da Victor, che trascinò la squadra alla vittoria. 

Al momento della sostituzione Marty desolato si diresse verso gli spogliatoi, sommerso dai fischi del pubblico. Era così triste e sconsolato che iniziò a piangere e, dalla frustrazione, tirò un calcio ad una panchina; in questo modo però il borsone di Victor si era aperto completamente. Al suo interno vi erano diverse barrette energetiche, delle bevande e delle vere e proprie pillole. 

Marty era scioccato perché non poteva credere che il suo rivale e compagno di squadra utilizzasse delle sostanze illecite per migliorare le sue prestazioni. Prese così il cellulare e scattò diverse foto; poi mise tutto in ordine e se ne andò verso casa. 

I suoi genitori, dopo che Marty ebbe raccontato loro quanto accaduto, si scusarono con lui e lo spronarono a dare il meglio di e a non arrendersi così facilmente. Il ragazzo li ascoltò e, all’interno del suo cuore, si riaccesero la fiducia e la determinazione. 

L’attesissimo giorno arrivò e Marty era carico al massimo. 

Dopo il riscaldamento le due squadre scesero in campo e per tutta la partita Victor e il capitarono lottarono su ogni singolo pallone. 

Mancava solamente un punto alla loro squadra per vincere e Victor poteva conquistarlo grazie ad una battuta in suo favore. Il ragazzo scagliò la sfera con grande violenza verso il campo opposto, ma, sorprendentemente, l’avversario riuscì a respingere il tiro e creò una parabola che portò la palla verso l’alto. Marty non ci pensò due volte e saltò e in una frazione di secondo riuscì a colpire il pallone alla perfezione, segnando così il punto decisivo. 

La partita finì e i compagni corsero ad abbracciare il capitano, che era scoppiato in lacrime. 

Victor, infastidito, provò ad andarsene ma due uomini lo fermarono. Essi avevano infatti scoperto tutta la verità e gli comunicarono che era stato squalificato dal torneo. 

In quel momento però nessuno stava badando a Victor perché il vero eroe era uno solo: il capitano con il numero dieci. Il presidente del torneo consegnò la prestigiosa coppa a Marty e lui l’alzò in cielo realizzando così il suo più grande sogno.