Articolo di giornale triennio

Isolamento e violenza: le conseguenze dei videogames sui giovanissimi

di Giulia Zamengo (4AL)

Giulia Zamengo

Adolescenti sempre più isolati: uno su due passa almeno tre ore al giorno davanti allo schermo di un device, con il rischio concreto di abbandonare gli amici, trascurare la scuola, sviluppare aggressività. Emerge da una ricerca che aveva lo scopo di indagare il rapporto tra i più giovani e il gioco online e d’azzardo, compiuta dal Liceo Stefanini” di Mestre, attraverso la somministrazione di un questionario agli alunni del primo anno.  

La scorsa settimana i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 14 anni hanno risposto in totale anonimato a cinquanta domande riguardanti il loro atteggiamento verso i giochi virtuali, rivelando dati preoccupanti. Dei 358 studenti interpellati, più del 50% dichiara di passare un minimo di tre ore giornaliere davanti agli schermi di smartphone e PC, spesso senza rendersene conto. Oltre alla quantità di tempo speso, bisogna tenere conto dell’isolamento causato dai giochi online: il 20% dei ragazzi afferma di aver trascurato almeno una volta scuola, sport e amici per giocare; e di conoscere coetanei che hanno messo a rischio un anno scolastico causa ludopatia. 

I giovani gamer dichiarano di essere a conoscenza di tali problematiche, eppure continuano a giocare: perché? I tre quarti degli interpellati ricorrono alle simulazioni online nella ricerca di felicità ed eccitazione che trovano nei giochi di sport, violenza e combattimento (“GTA 5” e “Call od Duty” tra i titoli più gettonati). Gli alunni stessi ammettono una correlazione tra la crescente aggressività giovanile e i videogiochi, ma il 25% ripeterebbe comunque le azioni dei propri beniamini virtuali nella realtà, se potesse.  

I dati raccolti dal liceo di Mestre sono un chiaro campanello d’allarme per famiglie ed insegnanti, segno che urgono nuove limitazioni per fermare la piaga dell’isolamento e della violenza tra i più giovani.