Da ingresso a logo, da logo ad opera d’arte

Il Liceo Stefanini di Venezia-Mestre, di fronte alle sfide che pone l’attuale società iper-complessa e iper-connessa (01) con le conseguenti richieste di innovazione che nascono dall’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ha ritenuto opportuno affrontare il tema della gestione della sua comunicazione istituzionale.

A fianco dei tradizionali canali informativi e gestionali, il nostro Liceo ha affrontato quindi anche le sfide della presenza delle proprie informazioni nel web e nei canali di comunicazione social come Facebook, YouTube e altri network.

Si è cercato di interpretare queste sfide proposte da una presenza social come una occasione per “andare oltre la solita comunicazione”, non riducendola alla sola – pur indispensabile – comunicazione di servizio, legale o alla pubblicità o al marketing tradizionalmente intesi. Si è cercato di utilizzare la comunicazione per stabilire relazioni tra le persone, mettere in comune i valori e le esperienze, creare comunità in una logica di sistema, utilizzando le grandi potenzialità delle nuove tecnologie della comunicazione in questa precisa direzione.

Secondo questo approccio generativo della comunicazione comunicare (02) con gli strumenti digitali è un’opportunità formidabile ma per governare quest’ultimi occorre inserirli in un progetto coerente. Le tecnologie, infatti, non rappresentano il fine, ma il mezzo per supportare l’avvio di nuove relazioni nell’ambito del territorio, dei servizi pubblici, degli stakeholder: in questo senso, comunicare significa soprattutto aggregare le persone intorno a progetti comuni e condivisi, favorendo la partecipazione, il coinvolgimento e, quindi, la valorizzazione delle competenze.

Propedeutico a tutto questo si è ritenuto necessario rendere più attuale la scelta di un logo che potesse supportare e fungere da moltiplicatore di senso e di significati del ruolo sempre più impegnativo che la nostra scuola ha nel territorio e nei nuovi territori web del suo comunicare.

Nel nostro caso, il logo doveva essere il segno per rappresentare la nostra organizzazione, costituito da un simbolo che permettesse di riconoscere il nostro Ente con effetto immediato, inteso nella forma più profonda attraverso l’identificazione del nostro core identity - generato dai valori della nostra storia esprimendo contemporaneamente coerenza con la nostra visione e missione – e anche attraverso l’identificazione del nostro extended core - in relazione con il nostro mondo di riferimento, con il quale ci confrontiamo e relazioniamo mutando con esso, pur rimanendo fedeli ai nostri principi generativi di impegno e servizio.

Su incarico della Dirigente dott.ssa Sandra Carraro, nell’anno scolastico 2016-2017 il prof. Gianni Ferrarese, nell’ambito del suo incarico istituzionale di communication manager, ha proposto l’adozione come nuovo Logo del Liceo Stefanini di una elaborazione grafica stilizzata del fronte di ingresso del nostro Liceo che si apre all’interno nell’atrio realizzato in occasione dell’ampliamento del nostro edificio scolastico.

La configurazione spaziale del fronte di ingresso del Liceo Stefanini è definita dalla presenza strutturale di forme archetipe dell’architettura (quadrati, rettangoli, triangoli) articolate in un linguaggio modulare che scandisce il ritmo della facciata sia in senso orizzontale che verticale. La presenza dei serramenti e delle porte d’entrata è proposta con richiami alle soluzioni compositive elaborate storicamente da architetti come Carlo Scarpa, Louis Kahn e Mario Botta (03) e risulta caratterizzata da un notevole pragmatismo, dalla creazione di architetture forti e geometriche ed i volumi che ne derivano risultano puri, tagliati da spaccature che coniugano estetica e funzionalità.

Ed è stato proprio questo pragmatismo formale modulato in forme geometricamente forti che è stato scelto per rappresentare il nostro Liceo con un logotipo di supporto ad una immagine coordinata che, a prescindere dal numero, dalla complessità e dalle dimensioni dei fenomeni comunicativi, è propedeutica ad una immagine percepita all'esterno come proveniente dalla stessa entità. Questa coerenza semiotica è intesa al servizio dell’efficienza del processo comunicativo perché fornisce ai destinatari precisi punti di riferimento, ma soprattutto induce un processo di progressiva identificazione del nostro Ente - brand awareness - e della sua attività con conseguenze positive sul suo riconoscimento. Si è scelto infine il colore rosso scuro per il logo così creato rimandando ad una tonalità presente storicamente nelle architetture del territorio veneziano e si è dato luogo ad un dialogo cromatico tra logo ed architettura decidendo di colorare con la stessa tonalità tutti gli elementi compositivi in cemento armato del fronte di ingresso.

Contestualmente e contemporaneamente al processo di realizzazione di tutti i supporti comunicativi cartacei e digitali contestualizzati in questa nuova immagine coordinata, il docente del Liceo Stefanini prof. Roberto Tinelli ha proposto un’ulteriore valorizzazione del logotipo attraverso la realizzazione sul fronte dell’ingresso del nostro Liceo di una installazione artistica dove si è voluto sottolineare un aspetto fondamentale della nostra contemporaneità, il concetto di rete (04) – network – che risulta trasversale al nostro attuale vivere quotidiano.

Il riferimento è al fatto che, contemporaneamente al progressivo affermarsi della logica del networking e dell'innovazione tecnologica, che si stanno diffondendo nel nostro come in molti altri settori nevralgici delle nostre società, è necessario, oggi più che mai, avere bisogno di istituzioni come la scuola che siano in grado di gestire tale sistema intervenendo in positivo sull'educazione e sulla salute individuali (05). In questo senso, il networking è un elemento cruciale della società dell'informazione perché non riguarda solo la scuola, ma anche aziende, persone fisiche, media e società: si tratta di una comunicazione flessibile e organizzata anche da tecnologie informali come quelle in modalità BYOD – Bring Your Own Device.

La rete rimanda anche al concetto di intelligenza collettiva (06) in quanto la diffusione delle tecniche di comunicazione digitale ha permesso la nascita di nuove modalità di legame sociale, non più fondate su appartenenze territoriali, relazioni istituzionali, o rapporti di potere, ma sul radunarsi intorno a centri d'interesse comuni, sul gioco, sulla condivisione del sapere, sull'apprendimento cooperativo, su processi aperti di collaborazione. Questo fenomeno dà vita ad una vera e propria idea di intelligenza collettiva, ossia una forma di intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che porta ad una mobilitazione effettiva delle competenze.

Questo sapere distribuito determina un vero e proprio processo di emancipazione e civilizzazione, poiché pone ogni persona al servizio della comunità, da una parte permettendogli di esprimersi continuamente e liberamente, dall'altra dandogli la possibilità di fare appello alle risorse intellettuali e all'insieme delle qualità umane della comunità stessa. L'intelligenza collettiva, dunque, espande la capacità della comunità perché libera i singoli aderenti dalle proprie limitazioni affidandosi ad una gamma più vasta di competenze.

Questi concetti di rete sono stati interpretati attraverso l’installazione sul cemento armato del fronte di ingresso di barre di alluminio che si incrociano tra loro all’interno della struttura geometrica delle forme modulari architettoniche del fronte. In un approccio coerente con il campo geometrico intuitivo (07) sottostante all’articolazione formale della rappresentazione della rete, si è voluto in anche sottolineare il fascino della geometria che permette di comporre infinite entità con pochi elementi base, secondo leggi rigorose, ma non per questo prive di bellezza.

Il Liceo Statale Luigi Stefanini di Venezia Mestre si è in questo modo arricchito di una vera e propria opera d’arte contribuendo anche ad un patrimonio iconico, portatore di messaggi e contenuti propri della nostra contemporaneità, condiviso nel landscape cittadino.

 

Riferimenti bibliografici

01. Dominici, Piero, La comunicazione nella società ipercomplessa. Condividere la conoscenza per governare il mutamento, Milano, Franco Angeli, 2011.

02. Toschi, Luca, La comunicazione generativa, Milano, Apogeo Education, 2011.

03. Botta, Mario, e Alloni, Marco, Vivere l’architettura, Bellinzona, Casagrande, 2012.

04. Musso, Pierre, L’ideologia delle reti, Milano, Apogeo, 2007.

05. Castells, Manuel, La città delle reti, Venezia, Marsilio, 2004.

06. Levy, Pierre, L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio, Milano, Feltrinelli, 2002.

07. Marcolli, Attilio, Teoria del campo. Corso di educazione alla visione, Firenze, Sansoni, 1977.